Ma no, pensavo tornando a casa, ..


E’ nella strada del ritorno a casa che ho capito quanto tempo stia davvero perdendo per aver ascoltato i consigli di famiglia.

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Ho avuto una vita davvero piena di emozioni e di sorprese, ho avuto le donne più belle che c’erano nel panorama ligure tra il 1996 e il 2009, ho scritto per magazine, collaborato con tv e condotto diversi programmi radiofonici,il tutto con un successo sempre alquanto inaspettato, insomma potrei elencare centinaia di emozioni esplosive, potrei aggiungere che sono un appassionato di snowboard, mi intendo di vita rude, ho girato per anni con un furgone, ho fatto motocross per 25 anni e tuttora sono un downhiller, un pazzo adrenalico insomma. Aggiungerei che ho amato donne fantastiche e con ognuna vissuto emozioni da brivido.

E forse per questo dopo il mio ritorno dall’esperienza cruda e dove mi sono guadagnato giorno per giorno le mie piccole crescite professionali londinesi, mi aspettavo dal quartiere che mi ha dato le generalità di essere considerato almeno per il dieci per cento di quello che a tutti ho sempre dato senza mai chiedere nulla in cambio. Gli studi fatti a Londra, tra lavoro malpagato e massacrante, turni da incubo e studi notturni mi hanno completamente portato avanti nel modo di vivere, vedere e pensare. Una cosa che forse in famiglia non ha avuto un grande riscontro, visto che mio padre ancora si aspetta che io mi prenda le redini del suo negozio di quartiere e cominci a vivere una vita tranquilla. Non ha ancor capito che io ho un biglietto per Londra i primi di gennaio e da cui è molto difficile che torni, così tra i dissidi comunicativi quotidiani a cui non mi è concesso esprimere i miei desideri per non vedere stare male lui, la sera, chiuso il negozio, sfogo la mia cattiveria tra un bar e l’altro del quartiere.

Il problema che mi si pone è che a questo punto mi sto rendendo conto che sto passando i miei ultimi periodi genovesi nelle bettole di paese dove non c’è la possibilità di scambiare quattro chiacchiere con persone interessanti, ma gente chiusa che vive di bar, fa discorsi da bar e ti vuole insegnare la vita.

Sono davvero a pezzi. Oggi abbiamo fatto le vetrine di natale(spero le mie ultime per sempre) e sinceramente mi sono accorto che più passano i giorni e più me ne batto di tutto quello che mi gira intorno non ho interesse per nessuna donna, per niente di quello che accade in centro citta( quando un tempo ero colui che portava le notizie degli eventi migliori) insomma non ho interesse per nulla, se non per quel biglietto che mi aspetta per scomparire di nuovo da quest’inferno, quello dove un tempo battevo bandiera col teschio e mo non mi si incula più nessuno, perchè non ho più nulla da dire.

Ma diciamocelo.

NOn ho più nulla da dire perchè provo una leggera tristezza per come la gente vive oggi questa città, si elogiano a insegnare la vita alla gente e della vita non ne conoscono i colori, non ne sentono la puzza, non le inebria il profumo.

No, niente, non aspettatevi nessun finale, è che nella strada del ritorno a casa che ho capito quanto tempo stia davvero perdendo per aver ascoltato i consigli di famiglia.

Informazioni su Martino Serra

Scrivo di getto e non rileggo.
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